QUESTA PAGINA PUO' ESSERE TRANQUILLAMENTE IGNORATA
Prefazione di Terence Roose
Mi è stato chiesto di esprimere un giudizio su un nuovo sistema dichiarativo. La richiesta proviene da un carissimo amico [J.P.] a cui non posso negarmi, che mi informa che il sistema è stato ideato da un dilettante Bolognese, di origini sicule il quale, evidentemente, ha del tempo da perdere.
Per mantenere la promessa (mai cedere alla raccomandazioni), l’ho sfogliato anche allettato dalla grafica a colori, ma mi son dovuto subito fermare di fronte all’agglomerato di tabelle davvero impressionante; credo che per assimilarle sia necessario una memoria da computer; tecnicamente mancano i requisiti fondamentali di un sistema di bridge, la semplicità la chiarezza; inoltre un sistema deve essere intuitivo e divertente, immediatamente giocabile nella sua naturalità, masticabile senza dentiere di acciaio, tutto il contrario di quello che mi viene proposto nel libello, come si può pretendere di ricordare tutte le sequenze e i relay presenti. Ho anche cercato di capirne la logica addentrandomi nello sviluppo di qualche sequenza dichiarativa, ma dopo due minuti ho semplicemente deciso che era meglio che portassi il cane a sgambettare nel parco, anche perché, più tardi Boris mi attende al circolo.
Il mio giudizio è quindi il seguente: caro il mio inventore, lascia perdere, ci sono altri passatempi nella vita e ben più sollazzevoli, e nel bridge, già da diverso tempo, è stato scritto tutto quanto era possibile scrivere, basta cercare.
Con amicizia, Terence Roose
Prefazione di George Nicewoman
Un amico di lunga data [J.P.], mi ha spedito questo libello definendolo un nuovo sistema dichiarativo ideato da un suo conoscente ed occasionale giocatore, e chiedendomi di commentarlo.
Caro amico, da tempo immemorabile ho dovuto sorbirmi centinaia di nuove convenzioni dal mio abituale partner Ben Carrozza; in certi periodi anche una al giorno. Ritengo pertanto di essere vaccinato nella digestione di nuovi sistemi. Tuttavia, permettimi di dire, che questo che mi si propone è assolutamente indigeribile anche da parte di un “boa constrictor”; ho letto qualche pagina a caso saltando a casaccio ma, il risultato è stato un gran mal di testa; pertanto mi fermo e prendo un aspirina.
Dopo il fiori napoletano, il fiori romano vecchio, nuovo, moderno e modernissimo, il fiori torino, mi sarei aspettato chessò, il fiori ascoli-piceno o anche il fiori caltanissetta, ma sto’ cavolo di fiori multicolor cos’è?, non la classica riedizione, seppur con modifiche, dell’opera del maestro Eugenio Chiaranotte no, è qualcosa di cervellotico e contorto, in due anzi una parola è ingiocabile.
Caro amico inventore, un consiglio, lascia perdere, quanto doveva essere scritto è già stato scritto; buon gioco e buona fortuna….
Con amicizia, George Nicewoman
Prefazione di Ben Carrozza
[J.P.] un carissimo amico mio e di George Nicewoman, mio abituale partner, mi ha spedito un fascicolo di tabelle di bridge, affinché esprimessi un parere a riguardo. Chi meglio di te, che hai scritto decine di libri sull’argomento, è titolato ad esprimere un giudizio, mi dice nella lettera il mio amico, aggiungendo qualche nota anagrafica sullo sconosciuto autore inserito in una terza categoria fasulla della federazione italiana bridge. Ho letto parte del libello, che dire, molto è copiato a destra e a manca, altro è incomprensibile, altro ancora è fuori di ogni logica bridgistica ed umana.
Il mio definitivo giudizio è quindi: wastetime, e con questo, saluto e vado al circolo non senza lasciare un consiglio: impara e gioca il buon vecchio “Fiori Romano” che tante soddisfazioni ha dato a me ed a tutti quelli che lo hanno giocato.
Con amicizia, Ben Carrozza
Prefazione di Elio Colbertson
Il mio caro amico [J.P.] mi ha trasmesso un abbozzo di sistema, scritto da un suo occasionale ed antipatico partner al tavolo, pregandomi di esprimere un giudizio (sul sistema) spassionato ma non troppo duro.
Dopo averlo letto sono rimasto perplesso, c’è qualcosa di intrigante ma è troppo poco per definirlo originale, e soprattutto per adottarlo ed elevarlo al rango di sistema. I quadri e le sequenze riportate mi ricordano i tempi della scuola, quando si dovevano risolvere quelle lunghe espressioni algebriche che non tornavano mai, ecco, definirei il sistema come un formulario di espressioni trigonometriche o di equazioni algebriche; ma giocarlo proprio non mi sento di consigliarlo a nessuno, e tanto meno ad una terza categoria di circolo. Caro amico inventore, che ne diresti della settimana enigmistica come passatempo?
Con amicizia, Elio Colbertson